di Maria Laura Riccardi
In precedenti articoli ho già espresso la mia passione culturale per la Sardegna (vedi Grazia Deledda, Novelle) e per i femminismi e le politiche di genere (vedi 2020: Top 5 libri su femminismi e politiche di genere) e oggi sono molto felice di poter presentare gli eventi della sesta edizione del festival queer e transfemminista NSL Non Solo Lesbiche della ARC di Cagliari, associazione culturale e di volontariato LGBTQ e Queer.
Quest’anno il festival si svolge in modalità online (per la fortuna di chi, come me, non potrebbe assistere dal vivo) e il calendario dell’associazione è ricco di eventi interessanti a cui vale davvero la pena assistere.

Domenica scorsa c’è stata la presentazione del libro di Benedetta Pintus e Beatrice Da Vela, intitolato Siamo Marea, edito da Villaggio Maori Edizioni, che ha dato vita a un ricco dibattito sulle tematiche legate alle teorie transfemministe e del femminismo intersezionale, guidato dalle giovani volontarie Carla ed Ilaria.

Benedetta Pintus è una giornalista professionista, attivista che si occupa di temi legati alla violenza di genere, e fondatrice del sito Pasionaria.it, che vi invito a visitare poiché altrettanto innovativo.
Il libro si propone come un manuale in cui viene presentato il concetto del femminismo attraverso varie sfaccettature, corredato da interviste realizzate dalle autrici.
Durante la serata Benedetta ha affrontato temi come il linguaggio inclusivo, citando il famoso * per il linguaggio non binario (me ne ero occupata anche io in Riflessione: La donna dell’anno ), alla base di qualunque lotta contro la discriminazione, ponendo la violenza verbale ancor prima di quella fisica.
Il linguaggio definisce la realtà in cui viviamo ed è un aspetto molto sottovalutato nella cultura discriminante.
Battute sessiste, razziste, insulti omofobi e transomofobi continuano ad essere usate “per gioco” e, quando non si ride davanti all’ennesima inutile provocazione basata su un black humor abbastanza fuori luogo, nasce spesso l’accusa di non sapere stare allo scherzo.
La cultura si è evoluta, la libertà di espressione rimane tale quando non va in alcun modo ad offendere o nuocere qualsiasi gruppo dotato di autodeterminazione.

Altro spunto interessante è stata l’analisi della frase “Le lesbiche non sono donne”, uno slogan utilizzato per ribadire quanto il concetto di uomo e di donna siano costruiti su un paradigma eterosessuale e di quanto sia forte la volontà di definirsi come qualcosa di diverso, una rivendicazione al di fuori del binarismo.
Nella scaletta compare poi il tema del transfemminismo come cronologicamente più recente, una lotta che abbraccia qualunque soggettività fuori norma.
Infine, fondamentale parlare di autocoscienza, l’anello tra autodeterminazione ed emancipazione. Il mettersi in relazione con un’altra donna, il decostruirsi e riconoscersi nell’altra, permette al personale di diventare politico.
La lotta femminista in Sardegna è molto attiva e il femminismo, come movimento politico che ha cambiato la storia, la cultura e la società, merita di avere questa grande eco mediatica, senza però dimenticare la pratica nella vita reale.
Alla fine della diretta, l’autrice ha risposto ad alcune domande di grande attualità. Per recuperare l’evento è possibile collegarsi alla pagina Facebook ARC Cagliari.
Per acquistare il libro (disponibile anche in ebook):
Vi invito a seguire gli eventi del festival di NSL sulle loro pagine social:
https://it-it.facebook.com/arc.cagliari/
https://www.instagram.com/associazionearc/
Per sostenere le iniziative culturali dell’associazione è possibile acquistare una maglietta con il logo:
https://officinamush.com/events-pride/
Grazie all’associazione ARC Cagliari e a Benedetta Pintus per avermi fornito le immagini inserite nell’articolo.