IL TEMPO DELLA MAGIA ESULA DAL TEMPO REALE. APRILE E LA NEVE SUI CILIEGI

di Gloria Sahbani

Non ci sono più le mezze stagioni, si sente dire spesso.
Ma che cosa dovremmo pensare quando una neve incerta e disadattata scivola lenta sugli alberi in fiore… in aprile?
Dovremmo forse ipotizzare che esiste qualcosa di più di un periodo ben definito e costante nel quale le situazioni si verificano?

La risposta esiste già nell’immagine descritta poco sopra. Ma analizziamo dettaglio per dettaglio questa riflessione. In fondo, soltanto osservando con attenzione ogni pennellata ed ogni messaggio che si cela dietro ad essa, si può arrivare a comprendere un dipinto nella sua interezza. Lo stesso dobbiamo fare noi con l’immagine scelta. Un’immagine mentale è come un dipinto astratto mai reso concreto, ma dietro c’è il suo significato ed è notevole.

Questa modalità di riflessione, applicata alla vita, comporta l’attenzione per le piccolezze ed una riflessione approfondita: c’è un tempo per ogni cosa e, anche se quel tempo sembra inopportuno, non importa.

Ogni avvenimento sboccia nel suo tempo perfetto, che può non essere lo stesso che noi percepiamo nella realtà, ma un tempo della magia che va al di là delle nostre conoscenze. Eppure tutto poi trova una risoluzione.

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Dunque, la neve è per eccellenza la precipitazione atmosferica associata alle basse temperature. La neve ci giunge chiara, fredda e formata da miliardi di piccolissimi cristalli a stella. Alla neve correliamo i vestiti pesanti, le cavalcate dei bob e gli infusi.
Solitamente non giunge spontaneo pensare alla neve al di fuori di questi stereotipi.
Ma il fatto che essa sia perfettamente calata in uno scenario di freddo e mercatini natalizi, non esclude la sua possibile apparizione in un tempo diverso da quello che di solito la accoglie e la culla.

Questo apparentemente complesso pensiero, lo possiamo assimilare in poche parole:

la neve che danza sui ciliegi e sui boccioli dei fiori ancora raggomitolati, in una stagione che dovrebbe essere quella delle nascite e dei colori, significa che qualcosa di diverso deve accadere. Non vi sono impedimenti alla primavera, i ciliegi e tutti gli altri alberi permetteranno ugualmente ai loro germogli di sbocciare e divenire bellezza. Significa soltanto che c’è una strada alternativa da prendere in questo nostro bizzarro tempo della vita e la neve ci indica quale.


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Quando accade qualcosa di diverso da ciò che noi premeditiamo o organizziamo, non è necessario disperarsi.

La primavera ha accettato la neve e l’ha accolta tra le sue braccia e lo stesso dovremmo imparare a fare noi con le avversità, poiché non tutte anticipano qualcosa di negativo.

Alcuni cambiamenti trascinano profumi di positività e di novità.

La neve fuori stagione, in questo nostro anno così anomalo e difficile, è come il virus che stringe nella sua morsa avvelenata tutto il mondo. Siamo stati feriti e abbiamo perso tanti fiori meravigliosi, ma sta arrivando il nostro momento di sbocciare nuovamente, come i fiori di ciliegio che sono stati toccati dalla neve.

Sull’importanza data alla neve come simbolo di rinascita, il poeta Attilio De Giovanni, alla sua Vittoria (nel film del 2005 La tigre e la neve), diceva: “Perché non stiamo insieme tutta la vita? Dai, che ci vuole? È facile, lo vedi?!” E Vittoria così gli rispondeva: “È facile come vedere una tigre sotto la neve…quando la vedrò staremo insieme tutta la vita”.


Alla fine del film, fiocchi di pioppi bianchi come la neve cadono dagli alberi e inondano le strade di Roma; alcuni di questi fiocchi si posano su una tigre scappata dal circo. Sembrerebbe impossibile, ma il tempo della magia non ha regole.

Il tempo di Attilio e Vittoria li ha forse ricongiunti nell’amore, il nostro sta arrivando e porterà qualcosa di ancora più importante: la libertà e un prato immenso che si chiama Terra di nuovo puro, per tutti i fiori che sono sopravvissuti alla neve e che potranno così tornare alla loro Primavera.